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Comune di Bomarzo, Provincia di Viterbo, Regione Lazio, Italia, Sito Ufficiale - City Hall of Bomarzo, Italy, Official Site.
Bomarzo ha origine Etrusche e Romane, di cui conserva numerose testimonianze. Durante il Medioevo fu di rilevante importanza strategica. Ma l'impronta caratteristica della cittadina risale al XVI Secolo, periodo in cui gli Orsini iniziarono l'opera di trasformazione dell'Antico Castello in Palazzo rinascimentale. A questo periodo risale anche il "Sacro Bosco", oggi più conosciuto come Parco dei Mostri, un originale giardino ideato e voluto da Pierfranco Orsini, detto Vicino. Ma Bomarzo ha molto altro da offrire: il Centro Storico, gioiello di urbanistica medioevale, ben conservato e ricco di angoli di suggestiva bellezza e la Chiesa di Santa Maria Assunta, dove sono conservate le spoglie di S. Anselmo, Vescovo e Patrono della cittadina.
A Bomarzo, si corre il pittoresco "Palio di S. Anselmo". La manifestazione equestre, preceduta da una magnifica sfilata di personaggi in costume medioevale, è divenuta motivo di richiamo per tutti coloro che amano rivivere i colori, i suoni e le atmosfere che fanno parte del nostro più antico retaggio culturale e sono alla base della nostra civiltà.
Si disputa tra i 5 Rioni in cui è diviso il paese. I Rioni sono: Dentro, Borgo, Poggio, Croci e Madonna del Piano.
Ma l'amore per le tradizioni e per gli equini che, sempre, furono vivi nell animo dei Bomarzesi, ha fatto sì che il 25 aprile si rinnovasse la disputa che prevede per il rione vincitore, oltre all'onore, l'assegnazione dello stendardo detto appunto "Palio" dipinto ogni anno da un valente artista e che viene gelosamente custodito nella chiesa del Rione: S. Anselmo per il Dentro; Misericordia per il Borgo; Madonna delle Grazie per il Poggio; Cristo Risorto per le Croci; Madonna del Piano per l'ononimo rione.
La Sagra del Biscotto è stata istituita nel 1973 dall'Associazione Pro Loco per promuovere e valorizzare questo dolce tipico tradizionale di Bomarzo che ora ha ottenuto la denominazione di prodotto tipico regionale.
A forma di ciambella del peso di circa 1 Kg., era anticamente chiamato "Pane di S. Anselmo" perché, come la tradizione narra, era un pane dolce che il vescovo della nostra città, S. Anselmo appunto, distribuiva ai poveri e ai pellegrini in cammino verso la città santa di Roma, come pure offerto in segno di solidarietà e di conforto ai poveri, agli orfani e ai bisognosi del paese. Da allora questa tradizione si è mantenuta e, ancora oggi, usando la stessa ricetta tramandata gelosamente da madre in figlia, vengono preparati migliaia di biscotti.